I più recenti studi sull’impatto ecologico della stampa tipografica hanno evidenziato che le moderne tecniche impiegate per la produzione dei quotidiani su carta, si stanno lentamente avviando verso un modello di sviluppo sostenibile: a rivelarlo è una ricerca condotta dal progetto europeo EcoPaperLoop (i cui risultati relativi all’analisi del ciclo di vita sono disponibili sul sito www.ecopaperloop.eu).
Il problema della sostenibilità della stampa tipografica risulta quanto mai attuale, anche a fronte del crescente consumo dei prodotti stampati: ciò nonostante, una strada esiste e passa attraverso le tecniche di riciclo della carta, da coniugare alle più innovative tecnologie tipografiche di stampa con standard offset e con standard flessografica. S
i tratta di un modello grazie al quale sarebbe possibile semplificare il ciclo di vita della carta, riutilizzando i materiali per produrre il medesimo prodotto di partenza (secondo il cd. modello “dalla culla alla culla”). Ma quali sono i dati che emergono dallo studio sulla sostenibilità della stampa tipografica e quali gli strumenti per rendere ancora più ecocompatibili le moderne tecniche produttive?
Lo stato attuale dell’industria tipografica
Lo studio di cui si parlava poco sopra ha elaborato un modello di riferimento, basato sulla produzione industriale di un ordinario quotidiano su carta stampata, per la cui elaborazione sono stati utilizzati i dati provenienti dalle indicazioni di categoria, oltre che dalla letteratura scientifica che si occupa della questione e da evidenze della ricerca.
I risultati di questo studio hanno permesso di rilevare che la tipologia di carta impiegata per la stampa offset e flexo è la medesima, trattandosi di una miscela di impasto disinchiostrato e cellulosa di fibra vergine, in rapporto di 2/3 e 1/3: ne deriva che esistono già elevati livelli di recupero per i quotidiani e altri prodotti editoriali su carta stampata, al punto che circa il 90% del materiale utilizzato in editoria deriva dal riciclo, mentre la restante parte confluisce nella produzione tipografica mediante resi; infine, resta ancora una frazione che non viene smaltita, ma destinata all’incenerimento.
La stampa tipografica: perché è sostenibile
I processi che determinano maggiore impatto ambientale sono legati alla produzione degli impasti destinati a costituire la carta: infatti, nonostante il già elevato impiego di carta riciclata, frutto della raccolta differenziata e dei moderni sistemi di produzione, resta ancora elevata la porzione risultante dall’estrazione di fibra vergine direttamente dagli alberi.
Ciò deriva dagli attuali limiti delle diverse tecnologie di stampa tipografica impiegate. Infatti, per i prodotti offset vengono assicurati i maggiori tassi di recupero, grazie all’utilizzo della flottazione per la disinchiostrazione dei materiali di recupero, che permettono di ridurre al solo 20% il livello della carta non riutilizzabile; viceversa, per le tecnologie di flessografia (o flexografia, da cui “flexo”) l’inchiostro a base acquosa inibisce il recupero con flottazione, determinando la necessità di riutilizzare la carta non più nel medesimo processo produttivo (la produzione di nuova carta da stampa), ma per prodotti di qualità inferiore, come carta da imballaggio, cartone e simili.
Quali sviluppi per il futuro della stampa sostenibile?
Il riciclo della carta stampata all’interno del medesimo ciclo produttivo rappresenta il più ambizioso approdo per i progetti di stampa tipografica sostenibile: l’introduzione e lo sviluppo delle tecniche legate al recupero dei materiali necessari (secondo il già descritto modello del ciclo “dalla culla alla culla”), infatti, riduce sensibilmente la necessità di nuova materia prima da immettere sul mercato, con notevoli miglioramenti dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Un importante indice deriva dalle più recenti raccomandazioni che Federchimica ha destinato alle aziende editoriali e grafiche, individuando una serie di fattori per rendere sostenibili i processi industriali (maggiori dettagli si possono rinvenire sul paper al seguente link: https://aispec.federchimica.it/). Tra questi si possono citare:
– la scelta di prodotti e macchinari che assicurino longevità e ridotto impatto ambientale durante il proprio ciclo di vita;
– la preferenza per l’impiego di materia prima riciclata non solo per il prodotto in sè, ma anche per la gestione della componente logistica (packaging, smaltimento differenziato, utilizzo di contenitori riciclati, e così via);
– impiego dei fornitori che assicurino i migliori interventi sul risparmio di inchiostri e carta;
– l’adozione dei processi produttivi di stampa offset, che favorisce l’ottimizzazione del ciclo della carta e riduce la quantità di scarti.
Le aziende più virtuose del mercato stanno già introducendo interventi di questo tipo all’interno dei propri modelli produttivi: ad esempio, realtà della tipografia come TipografiaItalia classificano aziende tipografiche su tutto il territorio italiano che utilizzano da tempo le tecniche di stampa tipografica più sostenibili dal punto di vista ambientale, dotandosi di strumenti e processi in grado di ottimizzare l’utilizzo della materia prima e il riutilizzo dei prodotti derivanti dal ciclo di recupero.