Si dice una preghiera a Sant’Antonio di Padova per ritrovare le cose perdute, perché nel 1233 frate Giuliano da Spira, nella festa di Sant’Antonio, scrisse un responsorio per la Liturgia delle Ore. Il responsorio era il latino e si chiamava Si quaeris miracula, poi diventato nel tempo il Sequeri e si recita ancora oggi in onore del santo.
Si attribuisce al santo il dono di ritrovare le cose perdute perché una leggenda racconta di un novizio di Bologna che aveva sottratto il salterio ad Antonio. Secondo la leggenda, uno spirito lo avrebbe costretto a rimetterlo al suo posto.
Molti recitano la preghiera al santo per ritrovare le cose perdute perché in Italia e in Europa è presente una profonda tradizione legata ad Antonio di Padova, tanto che il santo è patrono di numerose località.
La preghiera a Sant’Antonio per ritrovare le cose perdute: qual è e quando usarla
La preghiera a Sant’Antonio nella versione ufficiale della Chiesa Cattolica è:
“Sant’Antonio, glorioso servo di Dio, famoso per i tuoi meriti e i potenti miracoli, aiutaci a ritrovare le cose perdute; dacci il tuo aiuto nella prova; e illumina la nostra mente nella ricerca della volontà di Dio”.
La preghiera è necessaria per trovare oggetti, materiali o documenti persi. Secondo la tradizione, si deve recitare 13 volte affinché abbia efficacia. Non c’è un orario preciso per recitare la preghiera. La tradizione vuole che si reciti mentre si sta cercando.
La preghiera si usa anche quando si pensa di aver perso la Fede o se stessi, perché il santo in vita ebbe un ruolo importante nella conversione dei Catari. In questo caso, la preghiera cambia leggermente ed è:
“Glorioso Sant’Antonio, tu hai esercitato il divino potere di trovare ciò che era stato perduto. Aiutami a ritrovare la Grazia di Dio, e rendimi zelante nel servizio di Dio e nel vivere le virtù. Fammi trovare ciò che ho perso, così da mostrarmi la presenza della tua bontà”.