Il sushi a Milano è molto amato ma quella che sembra essere sola una moda in realtà è anche una sana abitudine. Scopriamo perché.
Da anni la dieta mediterranea, di cui l’Italia è custode, è lodata dagli esperti come regime alimentare sano che aiuta, unitamente ad uno stile di vita attivo, ad una maggiore longevità.
Tuttavia, negli ultimi anni, la cucina giapponese e più in particolare il sushi è divenuta famosissima in Occidente e sono sempre di più le persone che si lasciano conquistare dai sapori e dalla leggerezza di questi piatti sia come aperitivi sia come pasti o sfizi per il palato. La capitale italiana che merita il primato di “sushi lover” è senza dubbio Milano, la città con il maggior numero di ristoranti e sushi. Milano vanta il primato anche per quel che riguarda la quantità di servizi di sushi delivery home in assoluto: tra questi, ultimamente quello più apprezzato dai meneghini, sembra essere Sushimi (https://www.sushimi.com) per l’ottima qualità delle materie prime e i prezzi assolutamente democratici.
Per di più, quasi ad incoraggiare questa “sushi-mania”, arriva dal Giappone uno studio guidato dal National Centre for Global Health and Medicine di Tokyo, che spiegherebbe come anche il regime alimentare giapponese e in particolare il consumo di sushi e sashimi sia anch’esso salutare e di aiuto per una vita più lunga.
Infatti, così come la dieta mediterranea bilancia un’alimentazione ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce, olio d’oliva e poca carne rossa o lavorata anche le linee guida sull’alimentazione di stampo giapponese, che prevedono un consumo bilanciato di cereali, ortaggi, frutta, pesce e ma anche carne, porterebbe ad un rischio meno elevato di morte prematura relativa a varie causa tra le quali le malattie cardiovascolari.
Gli alimenti che vengono utilizzati sono molto freschi, poco cotti e conditi, semplici, non elaboratie salubri: questo fa della cucina giapponese un tipo di alimentazione ideale per l’organismo perché, pur essendo gustosa e soddisfacente, è al contempo salutare e poco calorica (non a caso il popolo giapponese è uno dei più longevi al mondo). Essendo la base di questa alimentazione il riso, combinato con pesce, verdure, soia o altri derivati, si capisce subito come può essere sana ed equilibrata: è una fonte viva di di vitamine, minerali e antiossidanti (grazie anche al tè verde che viene assunto come bevanda da pasto).
Il fatto che buona parte del pesce venga servito crudo, consente all’alimento di mantenere inalterato il suo apporto di Omega-3, e sappiamo molto bene che questi composti non posso essere sintetizzati dall’organismo e che bisogna dunque assumerli mediante l’alimentazione. Gli omega-3si trovano solo nei pesci e in talune microalghe, e sono così importanti perché prevengono le malattie cardiovascolari controllando il livello di trigliceridi e di colesterolo in eccesso nel sangue.
Le alghe che colorano e accompagnano i piatti, apportano elementi essenziali per la prevenzione di tumori, come quelli alle ovaie e al seno. Sono ricche di antiossidanti, di fibre e proteine, di sali minerali (calcio, iodio, ferro) e di vitamine (betacarotene, vitamine B,C,E) che migliorano la resistenza alla fatica: dunque, le alghe sono dei ricostituenti naturali che combattono malattie come anemia ed astenia, ma contengono pochissime calorie e sono ideali per le diete ipocaloriche.
Lo studio giapponese ha preso in esame i dati 36.624 uomini e 42.920 donne con un target di età tra i 45 e i 75 anni che non avevano precedenti legati a malattie particolari. I ricercatori hanno riscontrato che chi seguiva le linee guida della cucina giapponese riguardo che tipo di alimenti mangiare e soprattutto sulla quantità, aveva un tasso di mortalità totale più basso del 15% in 15 anni.