La PGS (analisi genetica preimpianto) permette di conoscere l’assetto cromosomico di un embrione, prima del suo trasferimento in utero. Questo screening permette di sapere se l’embrione che si deve trasferire sia normale o alterato.
Perché è utile eseguire l’analisi preimpianto prima di un transfer?
Perché trasferendo un embrione normale, le percentuali di impianto saranno esponenzialmente maggiori col crescere della qualità dell’embrione stesso. Al contrario, un embrione alterato comporterebbe quasi certamente un’interruzione di gravidanza a distanza di pochi giorni dal trasferimento in utero.
Perché devo fare una stimolazione ovarica?
Una corretta stimolazione ovarica, con dosaggi non inferiori alle 225 unità al giorno, permette una produzione in numero elevato di ovociti e, di conseguenza, di embrioni ottenuti tramite una tecnica di fecondazione assistita, tale da lasciar sperare in un buon numero di embrioni normali, aumentando le probabilità di riuscita dell’impianto in utero.
Molte pubblicazioni scientifiche internazionali indicano come ideale, un prelievo che vari tra gli 8 e i 15 ovociti. Questi numeri sono indicativi perché molto dipende dall’età della paziente. L’età è un fattore basilare nella risposta ovarica alla terapia di FSH. Dosaggi troppo bassi e un’età avanzata possono compromettere il successo della terapia stessa, portando a produrre molti meno ovociti di quanti indicati in ricerca.
Le attuali linee guida sulla stimolazione ovarica usano l’FSH insieme all’antagonista GnRh. L’utilizzo di questi protocolli permette di evitare l’utilizzo di HCG (o Gonasi) al termine della stimolazione e di e di ottenere il massimo rendimento dalla maturazione naturale degli ovociti. Si potrà così procedere al recupero degli ovociti senza rischi e di conseguire un numero appropriato di embrioni.
Perché gli embrioni vengono crioconservati?
Il vantaggio è duplice:
1) gli embrioni non utilizzati possono essere riutilizzati, in caso di fallimento, per un secondo tentativo o a distanza di anni per un secondo figlio
2) gli embrioni congelati mantengono una qualità embrionaria legata all’età della paziente al momento del prelievo ovocitario e non seguiranno l’età effettiva della donna al momento del transfer in utero
Perché il mio ginecologo mi sconsiglia dosaggi troppo alti di FSH?
Fino a non molto tempo fa, esisteva un rischio elevato di conseguire la sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS). Attualmente questo rischio è prossimo allo zero! Una corretta stimolazione è preceduta da una AMH, un’analisi che permette al ginecologo, purché esperto in fecondazione assistita, di stabilire il giusto dosaggio e, seguendo gli odierni protocolli, scongiurare il rischio di iperstimolazione.
Perché la PGS aiuta nei casi di poliabortività?
La diagnosi preimpianto viene effettuata su blastocisti (blastocisti:embrione al 5° giorno di sviluppo) nel momento in cui vengono raggiunte le 150-200 cellule e ha terminato la combinazione con il patrimonio genetico maschile.
Una biopsia eseguita al quinto giorno di sviluppo dell’embrione permette il prelievo di una parte delle cellule più esterne, che andranno a formare la placenta, da inviare a un genetista senza che l’embrione né risulti danneggiato.
Molteplici pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato come il prelievo di queste cellule in quinta giornata non alteri minimamente la capacità di impianto dell’embrione, come contrariamente avviene con le biopsie effettuate in terza giornata, dove risultano percentuali più basse d’impianto dell’embrione.
Eseguita la biopsia e ottenuta l’indicazione dal genetista su quali embrioni siano geneticamente normali, si procede con il transfer in utero dei soli embrioni sani. Questa procedura viene eseguita solo in centri avanzati di fecondazione assistita, è considerata totalmente priva di rischi e, in alcuni casi, riduce del 90% i rischi di ripetitività degli eventi abortivi.