Discussioni e domande sull’effettiva potabilità dell’acqua del rubinetto ci sono da sempre. Lo scetticismo sul tema, spesso legato a un eccesso di precauzione e a una sfiducia immotivata, è la causa che porta ancora tante persone a preferire l’acqua in bottiglia, erroneamente, ritenuta più buona e sicura di quella pubblica.

Disinformazione e pregiudizi sono le ragioni principali di questo trend confermato anche da dati e statistiche recenti. Rinunciare alla qualità dell’acqua del rubinetto è però un errore perché, nella maggior parte dei casi, è potabile e quindi perfettamente utilizzabile; ancor di più se erogata da un dispenser d’acqua per la casa che, grazie a innovativi sistemi di filtraggio, la rende batteriologicamente pura.

Il trend italiano in numeri

I più recenti dati elaborati dal Censis indicano che l’Italia è ancora il primo paese europeo con il più alto consumo di acqua minerale (192 litri pro capite). Entrando nel dettaglio, segnaliamo che ben il 67% degli italiani acquista e beve solo acqua in bottiglie di plastica, non curandosi dell’impatto economico e ambientale che questa cattiva abitudine comporta. Ogni anno, infatti, nella nostra nazione si consumano più di 4.000 miliardi di litri di acqua minerale naturale o frizzante e vengono prodotti circa 100 mila tonnellate di plastica da smaltire.

L’acqua pubblica è potabile

Ebbene sì, l’acqua del rubinetto di casa possiede tutte le caratteristiche organolettiche e microbiologiche necessarie per essere considerata potabile, buona e limpida. Ne abbiamo la certezza perché, diversamente da quella imbottigliata, viene certificata più volte nel corso dell’anno. Le Asl locali e le società che gestiscono gli acquedotti, infatti, effettuano numerosi controlli periodici e sottopongono l’acqua dei nostri comuni a ben 4 analisi su 67 parametri (più di quelli previsti per le acque minerali). Un’acqua quattro volte più controllata non può che essere di qualità!

Perché bere l’acqua del rubinetto?

Ci sono almeno 6 buoni motivi per cui ognuno di noi dovrebbe bere acqua del rubinetto:

  1. Far del bene all’ambiente. Chi beve acqua pubblica, contribuisce a ridurre l’uso e la produzione di plastica, difficile da smaltire e dannosa per mari e oceani.
  2. Assaporare la sua freschezza. Diversamente da quella in bottiglia, non viene stoccata e non rischia di entrare in contatto diretto con luce e calore per lungo tempo, condizioni ambientali che possono alterare le sue caratteristiche organolettiche.
  3. Non rinunciare alla sicurezza. Come abbiamo visto, l’acqua pubblica è sempre sottoposta ad attenti controlli periodici.
  4. Non solo chi beve l’acqua del rubinetto ma anche chi installa un dispenser d’acqua per la casa collegato alla rete idrica o si rifornisce alle casette d’acqua comunali, spende meno di chi sceglie le bottiglie.
  5. Perché fa bene. Contiene la giusta quantità di sali, calcio e magnesio dipendenti (durezza dell’acqua potabile) che favoriscono le nostre funzioni vitali.
  6. È sempre disponibile, in qualsiasi momento della giornata.

Siete ancora scettici? Allora sappiate che i dati sulla potabilità dell’acqua pubblica vengono resi noti ogni anno dai Comuni di appartenenza. Consultateli, potrete risolvere qualsiasi dubbio direttamente presso il vostro Municipio.